Questa è, in assoluto, una delle prime chiese costruite in memoria del Santo di Assisi.
Da una bolla di Papa Alessandro si sa che qui si officiava Messa già nel 1256.
La chiesa è sita in Piazza dei Quaranta Martiri nella parte bessa di Gubbio.
Archittonicamente la Chiesa non ripete lo schema classico delle chiese del gotico usato in altre chiese francescane dell'epoca.
Infatti sulla facciata principale si nota comem alle tre navate interne individuate da lesene verticali, non corrispondono ne tre porte di ingresso (una per navata) e ne tre rosoni nella parte superiore della facciata.
Mentre per la mancanza delle tre porte (c'è solo la porta centrale) la si può definire come scelta progettuale, la mancanza dei rosoni fu un evento meramente economico.
La differente muratura indica chiaramente che erano previsti, o quantomeno erano previste delle finestre rotonde, ma probabilmente erano finiti i soldi.
A riprova di ciò stesso Papa francescano Niccoló IV nel 1291 concedeva indulgenza a quanti facevano offerte per completare la chiesa.
Anche il campanile, posto in adicenza all'abside di sinistra, non è coevo al resto della chiesa in quanto risulta costruito solo nel XV secolo
Solo per completezza il rosone che oggi si vede è del 1958 e proviene dalla chiesa di San Francesco a Foligno.
Come già detto la chiesa, ma d'ora in poi la chiameremo basilica, è divisa su tre navate.
Gli interni che oggi vediamo sono stati (pesantemente) influenzati dalla ristrutturazione del XVIII secolo.
I bellissimi affreschi realizzati dal cosidetto "Maestro di San Francesco da Gubbio" e dal "Maestro di Santa Chiara" vennero o sovradipinti o peggio cancellati.
Solo in pochi punti, grazie ai restauri del 1938, gli affreschi originali sono stati recuperati.
Entrando percorrendo la basilica da destra verso sinistra si trovano le seguenti cappelle o sculture:
La numerazione è la stessa dell'opuscolo "preziosissimo ed esaustivo" che potrete trovare all'ingresso della Basilica.
Gli anni passano, gli interessi cambiano e l'epoca dei figli piccoli con cui andare in giro ogni weekend è finita.
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